Eros Ramazzotti, terremoto in condominio? Vigili del Fuoco e avvocati per una battaglia legale da migliaia di euro. Ecco cos'è successo.

Eros Ramazzotti denunciato dal vicino di casa dopo la ristrutturazione

Sorge un contenzioso tra Eros Ramazzotti e il suo vicino di casa Paolo Rossi. Entrambi vivono a Milano, nel quartiere CityLife famoso per ospitare numerosi vip, e a quanto racconta il quotidiano La Verità, le cose tra i due sono tutt’altro che pacifiche. Cos’è successo? Il giornale ripercorre una vicenda iniziata nel 2024, quando il cantante acquista l’appartamento sopra a quello del vicino. Così, sposta la residenza e fa partire i lavori di ristrutturazione.



Peccato che questi ultimi abbiano “gravemente danneggiato l’appartamento sottostante“, come riporta La Verità, andando a far crollare i muri divisori interni, alcuni impianti e le porte. “In un paio di giorni, sono stati rimossi sia i pavimenti che il sottostante massetto ricorrendo a un uso tanto improprio quanto massiccio di martelli pneumatici”, si legge. I lavori nella casa di Eros Ramazzotti avrebbero causato grossi danni nell’appartamento di Rossi e si parla addirittura di un crollo dell’abitazione sottostante.



Eros Ramazzotti

Eros Ramazzotti, risponde il suo avvocato

Parte quindi il contenzioso legale, dato che secondo il racconto di Paolo Rossi l’azienda che si è occupata di restaurare l’appartamento di Eros Ramazzotti non ha fermato i lavori e non ha verificato i danni come aveva promesso inizialmente, tanto che l’impresa ha ripreso i lavori nonostante il crollo avvenuto sotto. Dai verbali dei Vigili del Fuoco e della Polizia Municipale si legge che: “Erano state demolite le pareti, non strutturali, adibite a suddivisione interna dei locali, asportati gli impianti, e rimosso il pavi­mento. Quest’ultima attività potrebbe essere stata la causa del distacco del soffitto in danno dell’immobile sottostante poiché era stato rimosso gran parte del sottofondo“.



Secondo il legale Antonio Cacciato, avvocato di Eros Ramazzotti, la perizia non è condivisibile e non è ricevibile per richieste di risarcimento, mentre i legali di Rossi sostengono che l’indennizzo ammonta a oltre 200mila euro compresi di affitto per un’altra casa per il vicino, costretto ad andarsene per i lavori di manutenzione. Non solo, sono stati conteggiati anche i “danni all’attività professionale svolta nell’appartamento all’inizio interrotta poi quanto meno rallentata e disagiata dagli eventi”.