Alex Wyse, in un'intervista a Vanity Fair, ricorda la sua esperienza ad Amici, dove ha presentato le sue canzoni per la prima volta in pubblico
Alex Wyse su Amici: “Lì condivisi le mie canzoni per la prima volta“
Era il 2021 quando Alex Wyse prese parte ad Amici: pur non raggiungendo la vittoria nella fase del Serale, vittoria invece andata a Luigi Strangis, ha comunque raggiunto un buon successo di pubblico. Negli ultimi anni si è affermato sulla scena musicale italiana e, in un’intervista rilasciata a Vanity Fair, ha raccontato il suo rapporto con la musica e la sua esperienza nel talent show di Canale 5.
Sin da adolescente ha iniziato a scrivere canzoni ma, ammette, era un’attività che lo metteva un po’ in imbarazzo a raccontarla in giro: “Il desiderio della mia scrittura parte da questo anche se all’inizio, a 15 anni, mi imbarazzavo tanto a far sapere che scrivevo“.
Un timore che si è poi successivamente sbloccato con la decisione di partecipare al talent di Maria De Filippi, dove si è fatto conoscere per la prima volta al grande pubblico: “Dicevo che cantavo ma che non scrivevo anche se, proprio all’inizio, quando mi sono trasferito in Inghilterra, cercavo di non farmi sentire da mio padre. È stato così fino ad Amici, quando per la prima volta ho condiviso le mie canzoni“.
Alex Wyse, l’esperienza ad Amici e la gestione del successo
L’esperienza ad Amici è arrivata in maniera improvvisa e ha cambiato completamente la vita di Alex Wyse, come raccontato sempre a Vanity Fair: “Volevo far sentire quello che avevo agli altri anche se forse non mi serviva. In quel momento per me era o niente o tutto, o zero o centomila. Andare subito a centomila mi ha portato a vedere cosa sarebbe successo e, incredibilmente, le mie canzoni sono piaciute“.
Il successo è arrivato in forma travolgente ed inaspettata e, a tal proposito, svela cosa in parte gli ha tolto l’esperienza nel talent: “Più che per colpa di Amici, da quando è arrivato il successo ho perso un po’ di intimità di cui prima necessitavo. Col tempo, però, lo accetti. Quando vado in giro mi sento osservato, ma è un dato di fatto“.